giovedì 2 marzo 2017

Novità in libreria


E' finalmente disponibile la nuova, bella, coinvolgente, sanguigna ed elegante raccolta poetica in dialetto cilentano di Giuseppe Liuccio





IENESTRE, CERASA E VASI

Galzerano Editore, 2016, pag. 112, € 10


Ricorrendo a un dialetto penetrante, sanguigno e coinvolgente, Giuseppe Liuccio continua a cantare e a celebrare le donne e gli uomini, la storia e la vita, la terra e il mare, il lavoro e la memoria del Cilento, esprimendo stati d'animo, desideri, speranze, illusioni, delusioni, gioie e dolori del cuore e dell'anima, collegandoli all'evoluzione delle stagioni, ai fiori e ai frutti, alle ginestre e alle rose, alle ciliegie e alle albicocche. Fa eco all'immaginazione contadina e ai canti popolari che accendono desideri d'amore: occhi, labbra, petto. Il viaggio del poeta nella memoria, ricca di personaggi, soprattutto donne, attiva la moviola della vita e, in un'ulteriore testimonianza d'amore, offre al lettore la storia di una sensibilità poetica che, da mezzo secolo, cattura e interiorizza sensazioni ed emozioni che affrontano temi centrali della vita e della realtà cilentana.


Per le richieste e per altre informazioni:
Galzerano Editore
84040 Casalvelino Scalo (Sa)
tel. 0974.62028
email: galzeranoeditore@tiscali.it

Novità in libreria


COSIMO DE GIORGI

VIAGGIO NEL CILENTO
Gli uomini, le donne, la terra, i paesi, i monti e i fiumi.
Prefazione di Giuseppe Galzerano

Galzerano Editore, Casalvelino Scalo, 2016, 3ª ed., pag. 288, br. € 15, ril. € 20


Esce la terza edizione del libro del giornalista, medico, geologo pugliese Cosimo De Giorgi sul Cilento, che visitò a piedi nel 1881. E' uno straordinario e - per tanti aspetti attuale - reportage per conoscere il Cilento e i cilentani. Un libro che tutti i cilentani devono leggere e non può mancare nelle loro biblioteche.

Da richiedere a 
Galzerano Editore
84040 Casalvelino Scalo/Sa
tel. e fax 0974.62028
        

Novità in libreria


Tonino Masullo
LO SBARCO ALLEATO DEL 1943 NELLA PIANA DEL SELE
Galzerano Editore,
pag. 176 con foto, € 12,00

Per non dimenticare, per sottrarre una memoria recente all'oblio del tempo e degli uomini, Tonino Masullo, tra storia, memoria personale e familiare, ricostruisce e racconta - con una straordinaria passione civile e politica - una pagina unica di storia salernitana e meridionale. L'operazione Avalanche, come venne definita nel linguaggio militare del tempo lo sbarco alleato del 1943 nella Piana del Sele, rivive in questo volume attraverso ricordi personali profondi e diretti di episodi, momerie, foto anche per informare i giovani e ricordare che l'Italia è un Paese libero grazie al sacrificio e al contributo di sangue di uomini e donne, di soldati italiani e stranieri che combatterono per liberare il Paese dal nazifascismo.

Novità in libreria


Maurizio Rossi 
UNA PENISOLA SENZA MEMORIA 
Poesie d'amore e anarchia


Viviamo in «Una penisola senza memoria» politica, sociale, civile e culturale... e allora Maurizio Rossi racchiude, nelle sue poesie, un coacervo di sentimenti politici, umani e culturali con emozioni, sensazioni, illuminazioni fugaci che colpiscono e stupiscono per ricordare avvenimenti e personaggi dimenticati.
Nella raccolta l'autore - con un taglio originale e inaspettato - sviscera passione civile e passione per l'anarchia, insieme all'amore per una donna ideale e al desiderio di un mondo migliore e più giusto.

Il libro di Maurizio Rossi UNA PENISOLA SENZA MEMORIA . Poesie d'amore e anarchia  [di pag. 68, € 8,00], può essere richiesto a Galzerano Editore - 84040 Casalvelino Scalo (Sa) tel. 0974.62028, email galzeranoeditore@tiscali.it

martedì 14 aprile 2015

La storia dell'anarchico che attentò alla vita di Francesco Crispi


Intervista di Alessia Bielli di Telecolore di Salerno a Giuseppe Galzerano su Paolo Lega, trasmessa nel TG delle ore 13,30 di domenica 1 marzo 2015.
Per informazioni, 0974.62028

Clicca qui per guardare il video

PAOLO LEGA E L'ITALIA SOVVERSIVA DELL'OTTOCENTO

Giuseppe Galzerano
PAOLO LEGA
Vita, viaggio, “complotto” e morte dell’anarchico romagnolo che attentò alla vita del primo ministro Francesco Crispi
Galzerano Editore, 2014, cartonato con sovraccoperta, pp. 1248 con foto a colori, €. 50,00
L'ATTENTATORE HA TRENTA LIRE IN TASCA (pari a 132 euro)...
A Roma il 16 giugno 1894, in via Gregoriana, Paolo Lega, spara due colpi di pistola - andati a vuoto - contro il Presidente del Consiglio, l'ultramonarchico on. Francesco Crispi, che, in carrozza, si reca al Parlamento.
Nato a Lugo (Ra) nel 1868, Lega a quindici anni è repubblicano e qualche anno dopo diventa socialista anarchico. A Genova, dove lavora come falegname, nel 1892, pubblica il numero unico «Primo Maggio» e per questo è arrestato e rimpatriato a Lugo. Le continue persecuzioni della polizia causano la morte del padre, il calzolaio Giuseppe. Trovato - durante una perquisizione domiciliare - in possesso di un coltello di casa, viene condannato a quarantacinque giorni di carcere, ma - forse per... simpatia - gliene fanno scontare arbitrariamente sessanta! Le continue persecuzioni gli fanno maturare l'idea di attentare alla vita del Presidente del Consiglio e il 30 maggio 1894 parte da Bologna per Roma, andando a piedi fino a Falconara, per poi proseguire in treno.
Quando lo arrestano per l’attentato, in tasca ha trenta lire (pari a centotrentadue euro). Processato il 19 luglio, basta una sola udienza per condannarlo a 20 anni e 17 giorni di carcere, che sconta in una colonia penale sarda, dove (avvelenato, secondo una testimonianza di Luigi Galleani, riferita da Emidio Recchioni) muore il 2 settembre 1896.
Scatta una durissima repressione: Crispi e la monarchia profittano dell’attentato per far votare dal parlamento le famigerate leggi speciali e colpire il movimento anarchico, socialista e repubblicano, con la riduzione della libertà e l’istituzione del domicilio coatto. L'opera ricostruisce attentamente il lungo e interessante dibattito parlamentare - svoltosi dal 3 al 19 luglio 1894 - per l’approvazione delle leggi speciali.
Nella penisola molti vengono arrestati per apologia, mentre tra Bologna, Ancona, Firenze, con l’accusa di complicità nell’attentato,sono arrestate quindici persone. Molti erano della provincia di Ravenna e di Forlì, altri di Bologna, «colpevoli» solo di aver incontrato per caso Paolo Lega nel suo viaggio a piedi da Bologna a Falconara e di avergli offerto un tozzo di pane o un bicchiere d’acqua. Tra gli arrestati il conte e poeta anarchico Domenico Francolini di Rimini. A Firenze, Francesco Pezzi e Luigia Minguzzi, marito e moglie. Ad Ancona, Emidio Recchioni… Processati, dopo un anno e mezzo di carcere, sono assolti, ma vengono assegnati al domicilio coatto e il volume segue minuziosamente gli arresti, l’istruttoria e il «processone».
Nel volume, Giuseppe Galzerano - avvalendosi di un’ampia e inedita documentazione archivistica e giornalistica - ricostruisce minuziosamente e in maniera coinvolgente la vicenda umana, culturale, politica, giudiziaria e carceraria di Paolo Lega e offre un’interessante panoramica dell’Italia sovversiva di fine Ottocento: si occupa dei complici e di vicende politiche ed umane avvenute in particolare ad Ancona, Alfonsine, Bologna, Castelbolognese, Castiglione, Cento, Cervia, Cesena, Covignano, Faenza, Napoli, Firenze, Forlì, Gambettola, Gatteo, Imola, Lugo, Ravenna, Roncofreddo, Rimini, Roma, Russi, Sant'Arcangelo, Savignano sul Rubicone, ecc.
Il volume ricostruisce anche la vita privata e politica di Francesco Crispi, repubblicano siciliano che rinnega Giuseppe Mazzini e la repubblica e documenta - con precise e inoppugnabili testimonianze - il suo passato di attentatore e la sua partecipazione all’attentato contro Napoleone III (Parigi, 14 gennaio 1858), il fatto di avere tre mogli, soffermandosi a lungo su Rosalie Montmasson, l’unica donna che seguì i Mille di Giuseppe Garibaldi.
Vengono trascritte le pagine del diario e le lettere d'amore e di rabbia inviate dalla contessa Costanza Lettimi di Rimini al marito, il poeta e conte anarchico Domenico Francolini, rinchiuso nel carcere di Regina Coeli di Roma, accusato - innocentemente, come gli altri - di complicità nell’attentato.
Infine un Dizionario biografico sulle vite delle persone coinvolte.
Una storia lunga, documentata e sconosciuta dell’altra Italia, dell’Italia ribelle e sovversiva dell’Ottocento. Un libro da leggere e da regalare. Un volume “monumentale” di 1248 pagine con foto a colori (nel formato cm 17x24x7, due kg e mezzo di peso), che Giuseppe Galzerano ci offre per i suoi quarant’anni di attività editoriale.
I capitoli del volume:
Prefazione
Parte I: L'attentato - I «precedenti» dell’attentatore - Lugo: città sovversiva - «Io sono Crispi»: attentatore e tiranno con tre mogli - La solidarietà della Camera e del paese - Indagini e perquisizioni - Apologia, solidarietà e arresti - Tre leggi per imbavagliare gli italiani - L'istruttoria - Il processo.
Parte II: «Complici»: arresti e interrogatori - Istruttoria i «complici» - Il «processone» - Carcere, morte, ricordo.
Appendice: «Senza ombra di reato» - Documenti: Un manifesto da Londra - Documenti: Biografie della questura - Dizionario biografico: Avvocati, compagni e «complici» - Fonti archivistiche - Bibliografia - Indice dei nomi - Indice dei luoghi - Foto (68).
E' un volume di 1248 pagine con inserto a colori, edizione cartonata con sovracopertina, cm 17 x 24 x 7, ogni copia pesa 2 kg e mezzo. Costa €. 50,00, più la spesa postale di €. 6,30. Per 5 copie, sconto del 20%.
Esprimo la mia gratitudine a chi contribuirà a far conoscere la vicenda umana, politica e giudiziaria di Paolo Lega.
Per le richieste e per altre informazioni:
Galzerano Editore
84040 Casalvelino Scalo (Sa)
tel. 0974.62028
email: galzeranoeditore@tiscali.it
ccp n. 16648842

SI PARLA DI... Da Pisacane a Lega, 300 vite in vetrina


L'articolo pubblicato sul Roma del 15 febbraio 2012, a firma di Mirko Locatelli, sulla storia della Galzerano Editore


Quant’è bizzarro e giudizioso il caso, certe volte. Tanti anni fa, quando lo conobbi, aveva la gaiezza dei disperati, che li porta a occultare la profondità e a tenere tutto in superficie. Poi, anno dopo anno, ha realizzato il suo sogno e si è affermato. Ma è rimasto lo stesso. Ha gli stessi modi di sempre. Precisione razionale, determinazione, coraggio e spirito di amicizia costituiscono gli elementi di un’emulsione che lo rendono quanto mai simpatico. Il personaggio che vi sto presentando vive a Casalvelino Scalo (frazione di Castelnuovo Cilento) con la moglie Caterina, i due figli Carmen e Alessandro e tre tonnellate di libri, di carte e giornali. Giuseppe Galzerano, dei cui libri hanno parlato, tra gli altri, il Corriere della Sera e la tv nazionale, prova a raccontarmi una bella impresa, la sua, con un’oratoria che non ha confronti, ricostruendo periodi che contengono storia e giudizio, passione culturale e sincero pragmatismo. “Che cosa vuoi sapere?”, mi dice. Partiamo dall’inizio, rispondo. E lui ci sta. “Ho 59 anni e sono il primo di cinque figli di una famiglia contadina. Mio padre sbarcava il lunario alternando il lavoro nei campi con quello di operaio in una fornace di mattoni. Io ho cominciato a lavorare a 11 anni. Facevo l’acquaiolo. Sì, portavo l’acqua alle tabacchine, le donne cilentane che selezionavano le foglie di tabacco sotto il sole. Mi davano 600 lire al giorno. Fu a quell’età, negli anni sessanta, che cominciai a prendere coscienza del mio stato”. Più si racconta, Giuseppe, e più si fa interessante. Da uomo di cultura, odora, fiuta, si muove verso le radici del sentimento intatto. Si capisce subito che è passato dal lavoro manuale allo studio con identica passione. E così dall’inventiva alla voglia di affermarsi. A mano a mano che procede nel suo amarcord, emana un forte richiamo alla bontà, semplice e senza fronzoli, che spinge all’azione secondo quanto detta il cuore. Il lavoro a 11 anni – per chi non lo sapesse - ti ruba il fiato, la vita, il desiderio. Insomma, ti scassa. E allora tiè! Con le prime lire messe da parte, Giuseppe sferra un pugno in faccia al cielo: si compra una piccola macchina per scrivere, una Olivetti Lettera 22. «Cominciai a scrivere per i giornali locali e a 17 anni pubblicai il primo libro, un romanzo di fantascienza. Poi, ecco il colpo di fortuna: entrai in contatto epistolare con un libraio italo-americano che viveva in Virginia e vendeva ai connazionali libri rari e introvabili, storie di anarchici, emigranti, antifascisti, socialisti. Ne comprai alcuni per corrispondenza e scrissi al venditore lunghe lettere di commento. L’italo-americano mi prese in simpatia, capì che i libri mi piacevano, ed ecco che un bel giorno decise di mandarmi dall’America tutti quelli che aveva. Che fortuna! Con quei volumi, inesistenti in Italia, pubblicai due cataloghi di libri rari e riuscii a venderne addirittura a biblioteche delle università americane, a studiosi e persino a Denis Mack Smith, il famoso storico inglese. Così spedii all’italoamericano un po’ di soldi per testimoniargli la mia eterna gratitudine». Nel 1972 Giuseppe aveva 19 anni, un’idea in testa e le pezze al sedere. Ciò nonostante, riuscì a convincere l’editore Napoleone di Roma a ristampare tre libri rari. Il risultato? «Incredibile. Mi vidi arrivare un assegno di 100mila lire! A me che allora facevo il bracciante a 3.000 lire al giorno. Pensai che a fare l’editore si guadagnava molto. E allora che aspettavo per farlo anch’io? Dovevo trovare solo i soldi per partire. Me ne andai a lavorare da un agrario che faceva la coltivazione di fragole nella piana dell’Alento, ma ci durai poco: mi licenziò perché mi misi con gli operai che rivendicavano i loro diritti». Però non tutti i mali vengono per nuocere. Con 300mila lire ottenute dalla vertenza di lavoro con l’agrario, l’aspirante editore prese il volo. «Sì, nel 1975 stampai il mio primo libro, un lavoro su Carlo Pisacane. Di questo personaggio storico so tutto ed è diventato il mio nume tutelare. Al punto che negli anni ho raccolto tutto ciò che è stato scritto su di lui, anche in edizioni rarissime. Per farla breve, amo il suo pensiero politico e mi considero un pisacaniano». Il secondo libro su Pisacane è uscito nel dicembre scorso e porta una lunga presentazione dell’editore. «Pisacane è un rivoluzionario affascinante che resiste al tempo e viene ancora oggi letto con interesse». Finora Galzerano ha editato oltre 300 libri su personaggi e vicende storiche spesso trascurate. Laureato in Pedagogia e in Lettere, ha specializzato la sua casa editrice in storia sociale e del movimento operaio pubblicando libri sull'anarchismo, sull'emigrazione, sulle lotte popolari, sulla cultura subalterna e sulla questione meridionale. E’ diventato ricco? Lui sorride e fa: «Magari! In realtà mi mancano sempre i soldi per editare il prossimo libro». Negli ultimi tempi si è dedicato a pubblicare libri su attentatori e attentati: dall’anarchico Gaetano Bresci, autore dell’uccisione del re Umberto I, a Giovanni Passannante, il cuoco che tentò di uccidere il sovrano con un coltellino di otto soldi. «E ora sta per uscire il libro sulla vita di Paolo Lega, l’anarchico che nel 1894 attentò alla vita di Francesco Crispi». Galzerano è un autentico topo di biblioteca e archivi storici: si muove tra Roma, Napoli e Firenze scavando tra carte e fascicoli impolverati per tirar fuori la materia che gli serve. Il suo libro più caro? «Quello su Passannante, che ha avuto due edizioni, nel 1996 e nel 2004. Ne parlò anche il Corriere della Sera con un’intera pagina». E nacque la polemica sul paese di Passannante, che si chiamava Salvia e che poi prese il nome di Savoia di Lucania come atto di riparazione per aver dato i natali all’attentatore. Morì in carcere e il suo corpo venne seppellito in un cimitero toscano, mentre cranio e cervello furono esposti per anni al Museo Criminologico di Roma, e solo di recente seppelliti a Savoia. Giuseppe Galzerano è un intellettuale instancabile: oltre a numerosi saggi, è stato coautore di “America! America!”, 22.000 copie vendute, finalista al Premio Viareggio e medaglia d'oro al Premio Villa San Giovanni. Nel 2009 ha ottenuto il Premio Internazionale "Carlo Pisacane" e nel 2010 il Premio Internazionale "Grazia Deledda" per la saggistica. Ricerche, viaggi, documentazioni, scrittura, impaginazione. Tutto fatto al risparmio. Tutto partorito nell’ordinato disordine di un terraneo di Casalvelino pieno zeppo di libri che ha fatto di Galzerano un editore di nicchia di grande valore.

mercoledì 16 aprile 2014

Novità in libreria


Giuseppe Liuccio

CUOCICORE

Poesie e canzoni cilentane


Giuseppe Liuccio continua a cantare e a celebrare il Cilento e la gente cilentana. In trent'anni di attività poetica, Cuocicore è la settima raccolta di poesie dialettali. Lo stesso Liuccio, nella prefazione, proclama e confessa - con orgoglio - di essere «recidivo»e di non riuscire a liberarsi di questo reato che commette da quando nel 1981 scrisse Chesta è la terra mia!: l'amore e l'ammirazione per il Cilento e per i cilentani, che diventano versi della lontananza e della nostalgia per una terra incantevole e suggestiva. Ancora una volta la sanguigna, appassionante e coinvolgente poesia dialettale di Liuccio affronta temi centrali della vita e della realtà cilentana. 
L'edizione è anche un sincero omaggio e un tributo di riconoscenza agli ottanta anni del nostro poeta e cantore: in tanti gli stringiamo la mano per augurargli lunga vita e tantissima poesia...

Questa nuova straordinaria raccolta di poesie e canzoni cilentane di Giuseppe Liuccio, può essere richiesta direttamente all’Editore Galzerano al prezzo di € 10,00 a copia (l’importo può essere versato sul ccp n. 16648842) telefonando al numero 0974.62028 o scrivendo a galzeranoeditore@tiscali.it
Allo stesso indirizzo si possono richiedere anche gli altri libri di Giuseppe Liuccio:*- Chesta è la terra mia! Poesie e canzoni cilentane [2004, pag. 304, €. 15,00]*- Stizze re sango assute ra lo core [2002, pag. 64,€ 8,00]*- Me manca lo paese [2008, pag. 48,€ 8,00]*- Cilento, poesia dei paesi [2011, pag. 96, € 10,00]*- Cilento in chiaroscuro. Lettere dalla diaspora [1998, pag. 256, € 12,00] 







lunedì 14 aprile 2014

Novità in libreria


Alberto Toninello 


ANARCHICI E '68
Il movimento anarchico e le rivolte studentesche degli anni Sessanta
Galzerano Editore, Casalvelino Scalo, 2014, pag. 96, € 10,00


Per la prima volta, in maniera organica, viene affrontato il rapporto nel nostro Paese tra il movimento anarchico italiano e le rivolte studentesche degli anni Sessanta. Anche se questo breve saggio non può considerarsi un'analisi esaustiva del fenomeno, l'autore offre alcuni riferimenti storici sugli avvenimenti accaduti in quegli anni in Italia facendoci conoscere, attraverso la lettura di significativi documenti, le posizioni anarchiche su quei fatti. Pur non esaurendo l'analisi di un movimento complesso . che ha interessato soprattutto la sfera politica e ha avuto importanti riflessi sul costume, incidendo fortemente nella vita di milioni di giovani - l'opera offre un'immagine ben diversa da quella tramandata dalla mitologia sessantottina alimentata dalla stampa e dalla letteratura dei decenni successivi. I fenomeni ludici, di contestazione creativa per una rivoluzione libertaria che hanno caratterizzato quegli anni negli Stati Uniti, in Inghilterra e soprattutto in Francia, sono stati in Italia piuttosto elitari e marginali. Sul Sessantotto ha pesato, tra le forze progressiste, l'egemonia culturale del partito comunista più importante dei Paesi occidentali, che ha condizionato lo slancio vitale e innovativo del movimento sino a portare alla formazione di una serie di partitini marxisti-leninisti extraparlamentari che si sono collocati alla sinistra del Pci, ma non hanno saputo superarne l'ideologia storica. 






domenica 14 aprile 2013

Novità in libreria


Fabrizio Giulietti


Dizionario biografico degli anarchici piemontesi

Galzerano editore, Casalvelino Scalo, 2013, pag. 304 con foto, Euro 20,00


Attraverso un attento lavoro di scavo archivistico, Fabrizio Giulietti ricostruisce l'attività politica, sociale e culturale unita alle lotte condotte da duecento agitatori e propagandisti libertari piemontesi in un arco temporale che va dalla metà dell'Ottocento alla seconda guerra mondiale. La ricerca si avvale di una ricca documentazione giornalistica e bibliografica tale da coniugare la specificità delle singole storie individuali con la complessa dinamica evolutiva del tessuto politico-sociale dell'epoca. Gli esiti dell'indagine smentiscono ancora una volta gli storiografi marxisti sulla natura piccolo-borghese dell'anarchismo. La maggioranza dei militanti piemontesi proviene dalle fasce sociali più deboli e diseredate, on una composizione categoriale suddivisa in un 58% di lavoratori salariali, 32,5% di lavoratori autonomi, 2,5% di liberi professionisti e 4,5% di lavoratori della terra: un fenomeno dai tratti genuinamente popolari e, soprattutto, profondamente radicato nelle fabbriche e negli ambienti proletari.

mercoledì 26 maggio 2010


Sabato 5 giugno alle ore 18.00

Sala polifunzionale presso il Centro Commerciale
Mercato coperto - Casalvelino Scalo

Presentazione della quarta edizione del volume di

Arthur Jhon Strutt

PASSANDO PER IL CILENTO
Avventure e scoperte di un turista inglese nel Cilento borbonico


INTERVERRANNO:

dott. Eros Lamaida
- sindaco di Castelnuovo Cilento -
Luca de Feo
- presidente Pro Loco Castelnuovo Cilento -
Giuseppe Galzerano
- editore -
On. Antonio La Gloria
- professore -
Antonio Manzo
- giornalista del "Mattino" -
Vincenzo Pepe
- presidente fondazione "G.B. Vico" -
Amilcare Troiano
- Presidente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano -

lunedì 10 maggio 2010

ATTI E MEMORIE DEL POPOLO




ATTENTATI ANARCHICI A MUSSOLINI


Giuseppe Galzerano


MICHELE SCHIRRU

Vita, viaggi, arresto, carcere, processo e morte
dell'anarchico italo-americano fucilato per
l'«intenzione» di uccidere Mussolini

Galzerano editore, Casalvelino Scalo, 2009, pag. 1136, Euro 35


Per approfondire:

Giuseppe Galzerano


ANGELO SBARDELLOTTO

Vita, processo e morte dell'emigrante anarchico fucilato per l'intenzione di uccidere Mussolini

Galzerano Editore, Casalvelino Scalo, 2003, pag. 560 con foto, E 25

Per approfondire:

Marina Marini

GINO LUCETTI

Lettere dal carcere dell'attentatore di Mussolini (1930-1943)
Prefazione di Claudio Venza

Galzerano Editore, 2010, pag. 416 con foto, Euro 25

Per approfondire:
Leconfessioni dell'anarchico che attentò al duce
In un libro le lettere dal carcere di Gino Lucetti, attentatore di Mussolini
"Forse potevo salvare Lucetti". Lacommovente testimonianza di un ischiano



ATTENTATI ANARCHICI AL RE D'ITALIA

Giuseppe Galzerano

GIOVANNI PASSANNANTE

La vita, l’attentato, il processo, la condanna a morte, la grazia ‘regale’ e gli anni di galera del cuoco lucano che nel 1878 ruppe l’incantesimo monarchico

Galzerano editore, Casalvelino Scalo, 2004, pag. 864, con foto ed illustrazioni, euro 30



Giovanni Passannante, il cuoco lucano che nel 1878 a Napoli attentò alla vita di Umberto I, è un’attenta e minuziosa ricostruzione del primo attentato al re d’Italia e di tutte le vicende legate al gesto di Passannante, solitario e coraggioso "regicida" dell’Ottocento, che vende la giacca per acquistare il coltello e attentare alla vita del re. Il volume – frutto di un’attenta ricerca archivistica e giornalistica – registra la dura repressione seguita all’attentato di Passannante e si sofferma a lungo anche sull’arresto di Giovanni Pascoli, colpevole
d’aver letto a una riunione un’
Ode a Passannante, strappandola subito dopo. Inoltre il paese natale fu cancellato dalla geografia del regno d’Italia: Salvia, costretta a cambiare nome, dovette prendere quello servile di Savoia di Lucania, come si chiama ancora oggi.
Al processo Passannante fu condannato a morte, pena poi commutata dal re nell’ergastolo a Portoferraio, dove – legato ad una catena di diciotto chili – sarà sbattuto in una cella buia, sotto il livello del mare, in condizioni disumane, così come denunzieranno l’on. Agostino Bertani e la giornalista Anna Maria Mozzoni. Trasferito a Montelupo Fiorentino, muore nel 1914. Alla morte fu decapitato e il cervello e il cranio sono stati esposti in un museo criminologico di Roma fino ad un anno fa.
Il volume, in elegante veste tipografica, è la storia dell’altra Italia con un’incredibile serie di persecuzioni, che vanno oltre la morte dell’attentatore.

Per approfondire:

Giuseppe Galzerano


GAETANO BRESCI

Vita, attentato, processo, carcere e morte
dell'anarchico che "giustiziò" Umberto I

Galzerano Editore, 2001, 2a ed. ampliata, pag. 1152 con 91 foto, E 36,15


Diversamente dalla storiografia ufficiale che ha sostenuto la tesi del complotto anarchico - che polizia e magistratura, nonostante lo zelo e le persecuzioni, gli arresti di massa, non riuscirono a provare - questo volume riconosce e documenta l'atto solitario e coraggioso di Bresci. Il libro, oltre a contribuire a una maggiore conoscenza di un avvenimento che chiuse un'epoca di sangue proletario e di cannonate sabaude, offre una ennesima testimonianza di grande interesse sociale, culturale, politico e umano sull'attività degli emigrati anarchici italiani negli Stati Uniti.

Per approfondire:


STORIA E BIOGRAFIE

Giuseppe Galzerano


ENRICO ZAMBONINI

Vita e lotte, esilio e morte dell'anarchico emiliano fucilato dalla Repubblica Sociale Italiana

Galzerano Editore, Casalvelino Scalo, 2009, pag. 368 con foto, Euro 23


Per approfondire:



Giuseppe Galzerano


VINCENZO PERRONE

Vita e lotte, esilio e morte dell'anarchico salernitano volontario della libertà in Spagna

Galzerano Editore, Casalvelino Scalo, 1999, pag. 330


Nel centenario della nascita, il libro - nato da un istintivo culto della perduta memoria storica e politica - avvalendosi di una notevole documentazione archivistica e della pubblicistica del tempo, ricostruisce l'avventura umana, politica e culturale dell'anarchico salernitano, offrendo una vasta panoramica dell'antifascismo salernitano e dei salernitani che, dopo aver combattuto il fascismo in Italia, armi alla mano, continuarono - come Perrone - a combatterlo in Europa e in Spagna, con la speranza di trasferire la lotta in Italia.

Bruno Tomasiello


LA BANDA DEL MATESE
1876-1878

I documenti, le testimonianze, la stampa dell'epoca

Galzerano Editore, Casalvelino Scalo, 2009, pag. 640, € 25

Per approfondire:

Bartolomeo Vanzetti


UNA VITA PROLETARIA

L'autobiografia, le lettere dal carcere e le ultime parole ai giudici

Galzerano Editore, Casalvelino Scalo, 2a ed., 2005, pag. 96 con foto, Euro 8



La vita proletaria” è uno straordinario documento umano e politico, nel quale Bartolomeo Vanzetti ripercorre le tappe della sua vita di operaio e di emigrante senza trovarvi nulla che giustifichi l’ingiustizia che sta vivendo insieme a Nicola Sacco.
È la vita di un onesto lavoratore che sfida l’impero americano. Ancora oggi i nomi dei due italiani sono simboli della libertà e della giustizia calpestata, perché Sacco e Vanzetti vennero mandati sulla sedia elettrica solo perché italiani ed anarchici.
Nel libro, oltre all’autobiografia, vengono riportate anche l’arringa difensiva di Sacco, le ultime e struggenti lettere che i due martiri scrissero dal carcere ai familiari e ai propri compagni, continuando a parlare – come in tutte le azioni della loro vita – il linguaggio dell’amore, della speranza, della giustizia, della fratellanza, della libertà e dell’anarchia.


Per approfondire:

A rivista anarchica

Canzoni contro la guerra

Ettore Croce


DOMICILIO COATTO

Prefazione di Giuseppe Galzerano

Galzerano Editore, 2000, pag. 288, € 12,91


Al domicilio coatto si veniva assegnati su segnalazione della pubblica sicurezza: alla scadenza, la pena, arbitraria ed atroce, poteva essere rinnovata all'infinito, senza giudici e senza delitti. All'isola di Lipari, mentre sconta la pena, Ettore Croce, scrisse questo libro di appassionata denuncia di tale istituto.

Napoleone Colajanni


L'ITALIA DEL 1898

Tumulti e reazione

Galzerano Editore, Casalvelino Scalo, 1998


Il 1898 è l'anno della protesta popolare contro i rincari, la miseria, la fame. A Milano il generale Bava Beccaris spara sulla folla col cannone ad alzo zero. E' la strage. Agli operai che chiedono pane e lavoro, si risponde col piombo omicida.

Nello stesso anno, Napoleone Colajanni, un coraggioso deputato repubblicano, dedica un appassionante pamphlet di denuncia e di protesta ai tumulti e alla reazione del 1898, schierandosi dalla parte degli incriminati e dei "sovversivi".

Ad un secolo di distanza l'opera viene pubblicata nuovamente perché sia documento per la conoscenza di un momento della nostra storia.