
“La vita proletaria” è uno straordinario documento umano e politico, nel quale Bartolomeo Vanzetti ripercorre le tappe della sua vita di operaio e di emigrante senza trovarvi nulla che giustifichi l’ingiustizia che sta vivendo insieme a Nicola Sacco.
È la vita di un onesto lavoratore che sfida l’impero americano. Ancora oggi i nomi dei due italiani sono simboli della libertà e della giustizia calpestata, perché Sacco e Vanzetti vennero mandati sulla sedia elettrica solo perché italiani ed anarchici.
Nel libro, oltre all’autobiografia, vengono riportate anche l’arringa difensiva di Sacco, le ultime e struggenti lettere che i due martiri scrissero dal carcere ai familiari e ai propri compagni, continuando a parlare – come in tutte le azioni della loro vita – il linguaggio dell’amore, della speranza, della giustizia, della fratellanza, della libertà e dell’anarchia.
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